Il Bambino Con Il Pigiama a Righe by John Boyne

Il Bambino Con Il Pigiama a Righe by John Boyne

autore:John Boyne
La lingua: ita
Format: azw3
Tags: Juvenile Nonfiction, Juvenile Fiction, Military & Wars, Historical, General, History
ISBN: 9788817064071
editore: Bureau Biblioteca Univ. Rizzoli
pubblicato: 2013-06-14T22:00:00+00:00


Capitolo 11

Il Furio

Alcuni mesi prima, tra il momento in cui il padre aveva ricevuto la nuova uniforme che voleva dire che tutti lo dovevano chiamare "Comandante", e quello in cui Bruno aveva scoperto Maria intenta a fare i suoi bagagli, il padre era tornato a casa una sera in uno stato di grande eccitazione, cosa abbastanza inconsueta per lui, e aveva cominciato a misurare a grandi passi il soggiorno, dove la madre, Bruno e Gretel erano seduti a leggere i loro libri.

"Giovedì sera" aveva detto il padre. "Qualsiasi programma per giovedì sera deve essere cancellato."

"Tu cancella pure i tuoi programmi, se vuoi" aveva detto la madre. "Ma io ho preso accordi per andare a teatro con..."

"Il Furio ha qualcosa di cui vuole discutere con me" aveva detto il padre, a cui era evidentemente permesso interrompere la madre, anche se nessun altro poteva farlo. "Ho ricevuto una telefonata questo pomeriggio. L'unico momento libero che ha lui è giovedì sera. E si è autoinvitato a cena da noi."

La madre aveva sgranato gli occhi e spalancato la bocca in una grossa O. Bruno, fissandola, si era chiesto se anche a lui veniva quella faccia di fronte a qualche sorpresa.

"Ma dici davvero?" aveva detto la madre, più pallida. "Lui viene qui? A casa nostra?"

Il padre aveva annuito. "Alle sette in punto. Faremmo meglio a pensare a qualcosa di speciale per la cena."

"Oh mio Dio" aveva esclamato la madre, e i suoi occhi avevano mandato lampi, mentre cominciava a pensare a tutte le cose che doveva fare.

"Chi è il Furio?" aveva chiesto Bruno.

"L'hai pronunciato male" aveva detto il padre, dandogli poi una dimostrazione della pronuncia corretta.

"Il Furio" aveva ripetuto Bruno, cercando di pronunciarlo bene ma sbagliando ancora.

"No" aveva detto il padre. "Il Fu... Ma non importa!"

"Ma chi è?" aveva chiesto di nuovo Bruno.

Il padre era rimasto di sasso a fissarlo. "Sai benissimo chi è il Furio" aveva detto.

"No che non lo so" aveva risposto Bruno.

"Lui governa il Paese, idiota" aveva detto Gretel, dandosi delle arie come fanno tutte le sorelle. (Erano cose del genere che la rendevano un Caso Disperato). "Non li leggi, i giornali?"

"Non dare dell'idiota a tuo fratello, ti prego" aveva detto la madre.

"Posso chiamarlo stupido?"

"Preferirei di no."

Gretel si era calmata, un po' avvilita. Ma aveva messo un freno alla lingua, certa di aver riportato un grande trionfo su Bruno per il fatto di sapere chi era il Furio.

"E viene da solo?" aveva domandato la madre.

"Ho dimenticato di chiederlo" aveva detto il padre. "Ma credo che porterà lei."

"Oh mio Dio!" aveva ripetuto la madre già in piedi mentre elencava dentro la testa tutte le cose che doveva fare prima di giovedì sera, cioè due soli giorni dopo. La casa doveva essere ripulita da cima a fondo, i vetri lavati, il tavolo della sala da pranzo verniciato e lucidato, la lista della spesa preparata, le uniformi della cameriera e del maggiordomo lavate e stirate, i piatti e i bicchieri strofinati fino a farli risplendere.

Nonostante la lista fosse cresciuta a dismisura, sua madre era riuscita



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